Teatro

Cara Mamma
2007

Uno spettacolo liberamente tratto da "Ma la fortuna dei poveri dura poco" di Carolina Bertinotti e "Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della resistenza" a cura di Mimmo Franzinelli riadattato nei testi da Angela Rossi e Paolo Olgiati, che ne hanno curato anche la regia e, in scena, sono voci e corpi narranti.

Le ultime parole scritte da chi sa che tra pochi istanti verrà ucciso. Ultime parole di uomini, anzi ultime parole di ragazzi. Le parole scritte di getto in un diario, subito dopo la liberazione del 25 aprile 1945, da una madre che avrebbe potuto essere madre di uno o più di quei ragazzi.

E' su questi due binari paralleli che si sviluppa la narrazione di questo spettacolo: una selezione delle ultime lettere dei condannati a morte della resistenza italiana e il diario di Carolina Bertinotti, una donna come tante ce ne sono state in quell'epoca, contadina piemontese, madre di 5 soldati italiani, due dei quali diventati poi partigiani.

La buona sorte ha voluto che Carolina non fosse la madre di uno degli autori di quelle lettere ed è in questo contrasto tra la morte certa e la speranza per un domani migliore per tutti che risiede il senso più profondo della testimonianza di cui vogliamo farci semplici portavoce.

In Italia, 62 anni fa, è successa una cosa che si chiama "Guerra di Liberazione": possiamo dire di ricordarcelo? Possiamo dire di sapere la verità sui fatti accaduti? "Cosa succederà quando anche gli ultimi testimoni diretti non ci saranno più? Sono queste le domande che ci siamo fatti prima di tutto noi e sono queste le domande che vorremmo si facesse il pubblico di questo spettacolo", confessa Paolo Olgiati.

"Le risposte che noi abbiamo trovato potranno essere parziali, ma ciò che più ci interessa è suscitare il dubbio, la curiosità, l'interesse per dei fatti che ci riguardano molto più da vicino di quello che potremmo pensare: è la nostra storia. Sono le radici più prossime del nostro vivere civile. Per noi che abbiamo trent'anni è la storia delle nostre madri e dei nostri padri, delle nostre nonne e dei nostri nonni. Consapevoli o meno, siamo tutti coinvolti", conclude Angela Rossi.

Adattamento dei testi, drammaturgia, regia, voci e corpi narranti: Paolo Olgiati e Angela Rossi